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Curriculum

Michele Dossi, originario di Brentonico, abita con la sua famiglia a Trento. Già docente di Storia e Filosofia nei licei, insegna Discipline filosofiche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” di Trento. Socio dell’Accademia degli Agiati, collabora con la Biblioteca Rosminiana di Rovereto e con il Centro di studi e ricerche Antonio Rosmini dell’Università di Trento.

Principali pubblicazioni su Antonio Rosmini:

Profilo filosofico di Antonio Rosmini, Morcelliana, Brescia 1998 (trad. ted.: Antonio Rosmini. Ein philosophisches Profil, trad. di M. Krienke, «Ursprünge des Philosophierens», Kohlhammer, Stuttgart 2003)

Dignità della persona e fondazione dei diritti nel pensiero di Antonio Rosmini, in Aa.Vv., Tra il dire e il fare. L’educazione alla prassi dei diritti umani, a cura di C. Tugnoli, Franco Angeli, Milano 2000, pp. 33-57.

Tra compimento dell’essere e brivido del nulla. Il problema della libertà nell’ontologia triniforme di Antonio Rosmini, in A. Autiero – A. Genovese (a cura di), Antonio Rosmini e l’idea di libertà, EDB, Bologna 2001, pp. 119-141

Ethik und Objekt. Skizzen einer rosminischen Lehre von der Alterität, in «Münchener Theologische Zeitschrift», 56 (2005), 1, pp. 49-62

Oggettività e alterità nel pensiero di Rosmini, in M. Dossi – M. Nicoletti (a cura di), Antonio Rosmini tra modernità e universalità, Morcelliana, Brescia 2007.

Il santo proibito. La vita e il pensiero di Antonio Rosmini, Il Margine, Trento 2007 (nuova edizione aggiornata EDB, Bologna 2021).

La dottrina rosminiana dell’intelligenza, in E. Butturini – G. Canteri (a cura di), Le ali del pensiero: Rosmini e oltre. Le sfide della modernità, Casa Editrice Mazziana, Verona 2009, pp. 205-211.

Una sfida per la fede: salvare l’intelligenza, in Aa.Vv., Una profezia per la Chiesa. Antonio Rosmini verso il Vaticano II, Edizioni Feeria, Panzano in Chianti 2009, pp. 87-103.

La «questione metafisica della libertà» in Antonio Rosmini, in TUGNOLI Claudio (a cura di), Libero arbitrio. Teorie e prassi della libertà, Liguori Editore, Napoli 2014, pp. 273-302.

Il «prezzo delle cose» in Rosmini, tra economia e ontologia in F. Ghia – P. Marangon (a cura di), Rosmini e l’economia, Università degli Studi di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia, Trento 2015, pp. 129-150.

Intervento nel Docufilm

Il Nuovo Saggio sull’origine delle idee rappresenta il primo capolavoro di Rosmini, la “chiave di accesso” al suo pensiero, ove confluisce il meglio di quanto il giovane Rosmini ha pensato in filosofia nei quindici anni precedenti, a partire dai suoi primi studi liceali con don Pietro Orsi, a cui l’opera non a caso è dedicata. La stesura del testo, iniziata al Calvario di Domodossola nel marzo 1828, fu continuata e compiuta a Roma, dove il libro uscì nel 1830 in quattro volumi. 

Il Nuovo Saggio porta a maturità e ad equilibrio, ma non ancora a definitiva sistemazione, tante idee del giovane Rosmini, ed è particolarmente interessante perché in esso traspare quello che potremmo chiamare lo “spirito dell’inizio” della filosofia rosminiana, con tutto il coraggio teoretico, la creatività, la baldanza di un nuovo avvio che lo caratterizzano. Qui Rosmini accetta coraggiosamente la sfida della modernità filosofica, ne assume il problema centrale (che cosa significa pensare, che cosa significa conoscere), ne coglie e ne valorizza il metodo (in particolare il metodo trascendentale di Kant), ma ne rovescia la soluzione. Sembra usare le stesse parole dei moderni (ad esempio quando, come Kant, parla di “forma” e di “materia” del conoscere), ma ne fa saltare i concetti, ne sconvolge i significati (ad esempio specificando che lui intende la “forma del conoscere” in termini “oggettivi” e non “soggettivi”).

Nel Nuovo Saggio – in questa grande ricerca su che cosa significa pensare – compare per la prima volta la categoria fondamentale della filosofia rosminiana, e cioè la famosa «idea dell’essere». Se volessimo indicare in poche battute che cosa sia l’idea dell’essere, niente di meglio che riportare un pensiero di Rosmini particolarmente efficace e profondo: «L’idea dell’essere è quella che costituisce la possibilità che abbiamo d’uscir di noi […] cioè di pensare a cose da noi diverse» (NS, 1081, III, p. 47). La scoperta di Rosmini è questa: nel giudizio di esistenza, cioè quando noi, di una qualunque cosa, diciamo semplicemente che “è”, si esprime qualcosa di veramente decisivo per capire che cosa significa pensare. Quando diciamo/pensiamo che qualcosa “è”, stiamo ammettendo che ha una sua esistenza, che esiste di per sé, che è qualcosa di diverso da noi; stiamo compiendo l’atto originario di uscire da noi stessi e di riconosce l’altro come altro. Il che è, appunto, la concezione rosminiana dell’intelligenza come atto di riconoscimento e di rispetto dell’alterità.

Approfondimento

Il Nuovo Saggio sull’origine delle idee è tradizionalmente ritenuto il capolavoro filosofico di Rosmini. Per quanto oggi si tenda da più parti ad attenuare questo giudizio, per sottolineare il valore preminente di altre opere rosminiane, soprattutto della postuma Teosofia, rimane vero che nel Nuovo Saggio sono messi a punto i contenuti fondamentali della filosofia del Roveretano, in particolare la famosa «idea dell’essere» a cui viene di solito associato il suo nome. Continua qui.