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Curriculum

Michele Nicoletti è attualmente professore ordinario di Filosofia politica presso l’Università degli Studi di Trento e direttore del Centro di Studi e Ricerche “Antonio Rosmini” della medesima Università. Ha al suo attivo numerosi studi su Rosmini, tra i quali vanno segnalati:

  • Federalismo e costituzionalismo nel pensiero di Antonio Rosmini in Stato unitario e federalismo nel pensiero cattolico, Edizioni Rosminiane, Stresa 1994, pp. 61-94
  • Nazione, costituzione, federalismo in Antonio Rosmini in Rosmini e la cultura del Risorgimento. Attualità di un pensiero storico-politico, a cura di U. Muratore, Edizioni Rosminiane, Stresa 1997, pp. 101-126
  • Aspetti teologici nel pensiero politico di Antonio Rosmini in Credere pensando. Domande della teologia contemporanea nell’orizzonte del pensiero di Antonio Rosmini, a cura di H.K. Menke e A. Staglianò, Morcelliana, Brescia 1997, pp. 509-531
  • Dignità della persona umana e lotta contro la schiavitù. Antonio Rosmini e Daniele Comboni, in Daniele Comboni fra Africa ed Europa. Saggi storici, a cura di F. De Giorgi, EMI, Bologna 1998, pp. 235-254
  • La riflessione politica di Rosmini: quale costituzione per l’Italia? in L’opera e il tempo di Antonio Rosmini, a cura dell’Accademia roveretana degli Agiati, Morcelliana, Brescia 1999, pp. 143-159
  • La missione a Roma di Rosmini sullo sfondo delle relazioni diplomatiche con l’Austria e la Baviera in Rosmini e Roma, a cura di L. Malusa e P. De Lucia, Simposio internazionale di studi filosofici e storici in onore di Antonio Rosmini (Roma, 26-29 novembre 1998), Sezione Storica, Edizioni rosminiane, Stresa 2000, pp. 331-355
  • Il problema Europa in Antonio Rosmini e Carl Schmitt in Rosmini e la problematica politico-sociale dell’Europa del 2000, a cura di D. Castellano, Edizioni scientifiche italiane, Napoli 2000, pp. 73-93
  • La libertà e le sue garanzie nel costituzionalismo rosminiano in Antonio Rosmini e l’idea della libertà, a cura di A. Autiero e A. Genovese, EDB, Bologna 2001, pp. 171-203
  • Il problema della guerra nel pensiero di Antonio Rosmini, in Rosmini e Gioberti pensatori europei, a cura di G. Beschin e L. Cristellon, Morcelliana, Brescia 2003, pp. 377-395
  • Sul rapporto tra Stato e Chiesa nel pensiero di Antonio Rosmini in Antonio Rosmini tra modernità e universalità, a cura di M. Dossi e M. Nicoletti, Morcelliana, Brescia 2007, pp. 207-228
  • Diritto e diritti nella filosofia di Antonio Rosmini  in L’uomo e la società: la politica nel pensiero di Antonio Rosmini, Caltanissetta, Salvatore Sciascia Editore, Roma 2009, pp. 53-74
  • Il governo senza orgoglio. Le categorie del politico secondo Rosmini, Il Mulino, Bologna 2019

Intervento nel Docufilm

La passione di Rosmini per la politica è duplice: da un lato è una passione intellettuale, perché il Rosmini filosofo vuole capire che cosa sia la politica, che cosa sia il diritto in un’età di trasformazioni rivoluzionarie; dall’altro è una passione civile, perché il nostro Autore è innamorato del suo Paese, l’Italia, e vuole che anch’essa possa ritrovare la sua unità, tramite un assetto federale, la sua indipendenza, e un ordinamento costituzionale improntato al rispetto della libertà di ogni persona e di ogni comunità – ivi compresa la Chiesa – e dello Stato di diritto.

Dopo la Rivoluzione Francese, nella prima metà dell’’800, si scontrano due grandi e opposte visioni: da un lato, la Restaurazione, che vuole ripristinare l’ordine sociale e politico sconvolto dalla Rivoluzione. Dall’altro ci sono le correnti più radicali della Rivoluzione che vedono nella politica moderna una nuova religione: la “Nazione” è la nuova dea a cui sacrificare la vita, oppure la “Società” o “l’Umanità” sono viste come le nuove divinità a cui il singolo deve del tutto affidarsi.

Tutte e due queste visioni sono per Rosmini visioni dispotiche: sono programmi politici che finiscono per ridurre l’uomo alla servitù: ma nella servitù si sacrifica la dignità della persona umana e il suo diritto più grande, la libertà. E senza libertà nessuno può giungere alla felicità autentica.

La filosofia politica e giuridica di Rosmini si fondano così su due pilastri: da un lato la persona umana e la sua aspirazione alla felicità che si può realizzare solo nella libertà. Questa è la base del diritto. Come dice Rosmini: “la persona è il diritto umano sussistente”. Questo vuol dire che il diritto non è una norma astratta ma è la realtà di ogni persona umana in carne ed ossa.

Il secondo pilastro è “il governo senza orgoglio”, ossia un governo non arrogante, non borioso, non prepotente, ma preoccupato di porsi al servizio delle persone e dei loro diritti e pronto a rispondere dei propri atti al giudizio di un organo indipendente. Questa è la politica fondata sul rispetto della Costituzione e sul superamento dell’egoismo nazionale.

Personalismo e costituzionalismo sono le due grandi eredità del pensiero rosminiano. Oggi incredibilmente attuali.